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“L’Associazione ha lo scopo di promuovere un corretto approccio alla biodiversità ed alla conservazione ambientale che passa per un riconoscimento dell’uomo come parte integrante del mondo naturale ma a cui richiede, in virtù delle sue responsabilità planetarie, l’obbligo di adoperarsi affinché il patrimonio naturale sia saviamente gestito a beneficio delle future generazioni.”

Questo si legge nello statuto di fondazione di Ekologia Italica APS. L’associazione nasce per portare un contributo alla questione ambientale che sia basato sulla buona scienza (Ecologia in particolare) e sulla esperienza diretta, avulsa il più possibile da spinte ideologiche e certamente estranea ad estremismi i quali, in quanto tali, si riveleranno nel lungo termine nocivi alla causa ambientale. Ekologia Italica innanzi tutto si basa sul principio della utilizzazione sostenibile delle risorse naturali (biodiversità) come base per un approccio democratico al problema ambientale. Per questo pensa che i portatori di interesse (stakeholders) vadano coinvolti per arrivare a decisioni condivise, non per essere ‘educati’ da chi pensa di avere ‘la soluzione’ in tasca, e questo pensiamo in pieno accordo con l’Enciclica Laudato Sii di Papa Francesco. Pensiamo inoltre che le risorse a disposizione vadano impiegate per studiare e salvare tutta la biodiversità – e la funzionalità degli ecosistemi –  e non solo poche specie che hanno sempre esercitato un forte valore simbolico per l’Homo sapies ma di cui oggi forse si sovrastimano alcune ripercussioni ecologiche. Pensiamo infine che la natura e la biodiversità debbano essere in primis vissute e sperimentate – specialmente nell’età evolutiva – se vogliamo che siano sentite come qualcosa con cui siamo familiari e naturalmente collegati.

Insomma, Ekologia Italica nasce per non rompere il cordone ombelicale con Madre Terra ma senza rinnegare la scienza e soprattutto le scienze naturali così tanto vituperate in Italia oggi. Per questo Ekologia Italica si avvale di un eccellente Comitato Scientifico che sarà il punto di partenza per le attività che vogliamo portare avanti con particolare attenzione verso le specie e gli habitat più dimenticati del nostro Bel Paese. Le spalle dei giganti su cui ci poggiamo sono quelle dei grandi scienziati italiani precursori della conservazione in Italia: Alessandro Ghigi e Oscar de Beaux in primis, ma anche di quei gestori che hanno avuto un ruolo essenziale nel salvare tasselli essenziali come lo stambecco alpino e l’orso marsicano –Erminio Sipari e Renzo Videsott ad esempio. Oggi la tecnologia ci allontana sempre più dalle cose naturali anche se, in apparenza, sappiamo tutto di quello che succede nel mondo, dalle savane ai ghiacciai polari.Ma i nostri figli non sanno da dove vengono le uova….

 Ekologia Italica, pertanto, guarda con preoccupazione a quella che è stata definita ‘videofilia’ e supporta entusiasticamente ogni esperienza diretta che bambini e ragazzi possono compiere a contato con la natura, accogliendo la tesi di Louv esposte nel suo best seller “L’ultimo bambino dei boschi”. Pensiamo che non ci può esserci un’alta tensione verso la Natura – e quindi verso la conservazione – se non si sono condivise esperienze pratiche, anche a costo di alcuni errori di percorso. La maturazione di una coscienza ecologica passa per fasi giovanili (e non solo) di sperimentazione e avventura, con tutte le loro contraddizioni.

Privarsene in nome di una qualche idealistica purezza può portare ad un sostanziale disincanto nonché alla perdita di quel “buon senso pratico”, speciale cemento della tolleranza e della democrazia, che solo una certa fisicità del vissuto può assicurare.

A ben vedere la preoccupazione per il futuro della Terra non può essere disgiunto dalla preoccupazione per il futuro dell’uomo in un nuovo ecosistema sempre più tecnologico e tecnocrate.