Siamo abituati a trattare gli eredi dei dinosauri come animali piuttosto secondari e a volte gli attribuiamo anche una certa negatività. Ma la storia ci insegna tutt’altro. La lucertola, facile preda di diversi animali, riesce ad autoamputarsi la coda attraverso contrazioni muscolari, così da simulare la propria morte e depistare possibili nemici. La coda, successivamente è in grado di ricrearsi e riacquistare l’aspetto e la dimensione che aveva in precedenza.
Per questa peculiarità, la lucertola è ritenuta il simbolo di rinascita e rigenerazione.
Inoltre il suo bisogno di uscire da luoghi chiusi e mostrarsi alla luce, simboleggia la necessità di uscire dalle proprie paure per poter godere del sole e della vita. Ama la luce e il calore del sole, è di un bel colore verde acceso con sfumature marroni, mentre il suo stretto cugino, il ramarro è di un bellissimo verde fluorescente, la sera si ripara nella tana, la notte non le piace perché fredda e buia. La maggior parte delle lucertole prediligono habitat umidi e tropicali, ma alcune si sono adattate agli ambienti temperati, aridi e semidesertici. Tali caratteristiche la rendono una maestra di sopravvivenza, a livello simbolico ci insegna che nella vita è necessario adattarsi e far leva sul proprio potere interiore per fronteggiare le difficoltà. Gran parte delle lucertole hanno una lingua biforcuta che funge da organo di tatto e come arma da caccia. Durante la stagione fredda si nascondono in luoghi riparati per uscire solo nelle giornate più miti.
Le Lucertole e i verdissimi ramarri sono protagonisti di opere famosissime del Caravaggio e anche Leonardo nei suoi scritti parla di questi animali.
Andando ancora indietro nella storia tracce di significato positivo si trovano tra gli antichi egizi, per loro era il simbolo dell’anima che viene alla luce, il cambio di pelle era simbolicamente accostato al percorso che l’uomo compie dalla materialità ad una dimensione più spirituale.
Nella coltivazione dell’orto danno il loro contributo cibandosi degli insetti nocivi.